La Madonnina di Giuseppe Travierso, fine, delicata, d’altri tempi.
Giuseppe l’ha pensata e progettata. Prima di trovare il legno adatto, ha realizzato la Madonnina con la plastilina. Dall’inizio restia nel pensare che la plastilina avesse un’utilità, ora sono convinta che senza un modello la scultura in tuttotondo sia un azzardo.Si trovano i volumi, i tagli, si ridisegna ancora e ancora. Giuseppe ha dimostrato una pazienza certosina.Come al solito mi sono dimenticata di chiedere a Giuseppe che tipo di legno ha utilizzato, ma gli esperti della scultura sono sicura che lo capiranno dal colore e dalle venature.Dato la forma anche ai fiori, fiori dei nostri monti come la genziana e la stella alpina. Fiori di boschi e pianure come le rose, le calle e le violette. Li ha sagomati nei piccoli particolari.Poi il legno burlone come spesso accade si spacca, costringendo Giuseppe ad un restauro.E poi finito il tutto la Madonnina è stata seppiata, i suoi fiori colorati con screziature cromatiche, impreziosendone il piedistallo. Sembra una Madonnina gotica. Lineare e semplice, leggermente incurvata nell’estasi della preghiera.E conoscendo Giuseppe, per gli amici Pino, so che ha diviso il tempo tra la scultura della sua Madonnina e il l’aiuto prezioso nella realizzazione di altri capolavori dell’Associazione Intaglio e Scultura di Rivoli, gentile e generoso. Ha aiutato anche me con la mia Crisalide. Grazie Pino.
La Madonnina di Giuseppe Travierso.
Mi unisco al pensiero di Luisa, sempre bravissima a cogliere e descrivere le cose belle che girano attorno al mondo della scultura, per fare anch’io i complimenti a Pino e per ringraziarlo per la sua disponibilità.