Renne e alci. Natale e tradizioni. Scultura e ricordi.
Per i bimbi in attesa dei regali, le renne sono le “ali” di Babbo Natale, quelle che svolazzando nei cieli stellati portando il dolce nonnino dalla candida barba di casa in casa.
Ed io girovagando fotografo; delle renne in legno, come quelle qui sopra, scolpite da un simpatico signore conosciuto alla fiera di Rivoli o in carne ed ossa come quelle fotografate in Norvegia
Più difficile da incontrare, invece, l’alce selvatica. Maestosa, imponente, schiva. Difficile da avvicinare. Qualche scultore l’ha fermata nel tempo scolpendo nel legno i suoi magnifici palchi.Un’immagine fuggevole di un alce maschio in cerca dei suoi piccoli al pascolo poco più lontano. E poi gli abitanti del villaggio, come vedette, quasi a proteggere la libertà ed intimità di questi magnifici animali.
Diverso il rapporto dei norvegesi con le addomesticate renne. Dolci e curiose, sempre in movimento alla ricerca di teneri licheni e fini erbette.Sulle strade cartelli per avvisare gli automobilisti della presenza di possibili attraversamenti di renne. Un pò insoliti per noi del sud Europa, abituati ad altri tipi di pericoli.
Ma tornando alla scultura, per il diletto dei piccini due “signori” renne. Vestiti per le feste, eleganti e compassati, si stanno avviando in visita ai vicini di casa. Con un piccolo cadeau, lui; due tintinnanti campanelle, lei. Peccato il calo di stile, zoccoletti al posto di più indicati dopo-sci artici.
Ma che posso dire di più folle !!
Scultura è inventiva, è sapersi anche prendere in giro, mettersi in discussione. E allora vi lascio con questa simpatica e impudente renna un pò brilla e un pò stonata. Troppe feste.