Storia e arte ad Albenga

Un fine settimana nella bella Albenga, non solo mare… non solo buon mangiare… ma sopratutto storia ed arte.Come ormai sapete, le mie fotografie sono sempre di qualità scadente, ma abbiate pietà …ci metto tutto l’impegno possibile. Colpa del telefonino.

Oggi vi propongo alcune bellezze di Albenga.

Albenga ha l’appellativo di “Città delle cento torri” di cui dodici nel centro storico, costruite nel XIII secolo dalle famiglie nobili e le altre, non proprio in tutto cento, sono campanili di chiese. Girando tra carruggi e piazzette si scoprono angoli incantevoli. Albenga mi riporta a bei ricordi, di quando con i miei bimbi piccoli non mancavo mai ad una passeggiata estiva tra i freschi vicoli ad assaporare  una gustosa farinata o a perdermi ore nella storica libreria arrampicata sulla scala tra gli scaffali in cerca di un libro che mi rapisse. Anche oggi ripeto quei gesti…ma mi mancano le ore liete con Andrea e Marco.Qui sopra avrete notato delle fotografie di “corridietro”. I primi, in cima alla pagina, sono parte del Battistero scolpiti in arenaria con decori in arte longobarda. Il Battistero di forma ottagonale fu fatto costruire da  Costanzo III durante l’impero romano ma sulle fondamenta di un battistero ancor più antico. I fregi della foto qui sopra, invece, fanno parte della Cattedrale di San Michele Arcangelo che la leggenda dice, salvò la popolazione da un vorace serpente.

All’interno della magnifica Cattedrale ci si perde con il naso all’insù ad ammirare gli affreschi di Maurizio e Tommaso Carrega, un tripudio alla magnificenza di colori e immagini celestiali. Non ho fotografato molto ed  aimè sopratutto il dipinto di San Giovanni Battista che critici d’arte tra cui Sgarbi attribuiscono al Caravaggio.E poi i particolari di sculture e intarsi lignei, sui portali della Cattedrale, sui capitelli, sui confessionali ed altro ancora.
L’organo Serassi svetta in altro sul portale della Cattedrale opera della famiglia di organari Serassi di Como, che per sei generazioni dal  1720 al 1895 costruirono organi per tutta Italia. Vi invito a documentarvi  su questa interessante famiglia in quanto una delle eccellenze dell’arte italiana a molti sconosciuta. Noi italiani, a cui “sembra” interessi solo il calcio, siamo una continua sorpresa e scoperta di immensi talenti.Ed ora vi dispenso dal prolungarmi nelle mie divagazioni su Albenga. Come al solito solo un assaggio sull’argomento. Dovrei documentarmi di più e passare ore a raccontare ma poi sarebbe troppo pesante per me e per voi. Ma se andate in Liguria non mancate una visita ad Albenga, non ve ne pentirete.