Un progetto in comune. Seconda parte.

Un progetto in comune nella seconda fase.

“Ardendo il ciocco mi parlava di te”, prosegue, nonostante la battuta d’arresto dovuta ad altri impegni indissolubili.

Vi avevo già parlato del progetto in comune  di alcuni soci dell’Associazione Intaglio e Scultura” di Rivoli ed ora ve ne riparlo raccontandovi dei nostri progressi. Da quando è nata l’iniziativa, ogni venerdì tra noi scultori, ci si ritrova in laboratorio  a lavorare alacremente sul proprio pezzo.

Dai disegni, siamo passati all’esecuzione con la plastilina. Materiale duttile, morbido, si plasma, si riplasma ci da tempo per pensare, modificare e dare il meglio.Prima, “solo” un disegno sulla carta …ora una realtà. Dico “solo” tra virgolette perchè dietro ad ogni disegno c’è sentimento e la famosa passione da scultore.Così, dalle abili mani di Enrico Rimoldi nasce una fiamma forte e vivace dalla quale un volto dolce e amato che lo accompagna da sempre, fuoriesce delicatamente quasi in un tenero e avvolgente abbraccio.Graziella Patruno con una complessa voluta di non facile realizzazione in legno, esprime un pensiero universale d’amore, un vortice d’emozioni che si innalzano verso il cielo come una fiamma di mille parole.

Ora sono qui, a cercare di spiegare cose che forse anche io non sono proprio in grado di comprendere a fondo, ma cerco di darvi un’idea del nostro progetto comune. Noterete che la fiamma e il legno sono concetti sempre ripresi e rivisitati da ognuno di noi. D’altronde “Ardendo il ciocco mi parlava di te” è già di per se esaudiente.

Massimo Norberti e Piero Schiavon seppur partendo da un pensiero simile, quello del focolare domestico come punto di ritrovo e di aggregazione sono poi scesi in un espressione più intima esprimendosi in modo diverso. Piero racconta una “poesia alla nonna”, il camino, il fuoco, la foglia di quercia che arde…..Massimo, i suoi ricordi dei profumi della cucina umbra, del pane, delle zuppe cotte nel camino…..

Ma non sono solo i ricordi a farla da padrone. Ci sono momenti della vita da raccontare ma non è così facile trasporre le parole a colpi di scalpello. Ci ho provato anche io con la mia “addolorata”, “crocifissa”, “chiangiulenta” o la mia “Parlami” come l’ho battezzata. Ora rabbiosa, ora arrendevole.

Ci prova Giuseppe Travierso con le parole che vorrebbero uscire in modo prorompente dal suo ciocco. Arrivato con la sua idea un pò dopo di noi…ma di sicuro effetto.

 

Paolo Cannata, con la sua colonna di fuoco racconta il vissuto della sua  amata moglie, collocando lungo il solco elicoidale momenti di vita agreste insomma una strada di ricordi ….

E poi non è ancora finita qui, perchè al gruppo di noi fantasiosi scultori si è unito anche Bruno Costa  con un progetto che ci racconta di un momento grave, vissuto con estrema difficoltà e della sua rivincita sulla vita.

Non posso farvi vedere il progetto di Aurelio Montaldi e non ve ne posso parlare perchè non ho ancora avuto modo di vederlo ma sono sicura che sarà altrettanto affascinante.

Ore al lavoro, merende, caffè e dolcetti non mancano mai. Tanta serenità e sorrisi. E mentre voi troverete il tempo di leggerci e seguirci noi andremo avanti e vi diamo l’appuntamento alla prossima parte.