Arriva il Carnevaleee e da noi a Torino, arrivano anche Gianduia e Giacometta che da 300 anni, prima come burattini e dopo come maschere, ci fanno divertire.
In Sardegna a Mamoiada, il Carnevale si sbizzarrisce con le maschere dei Mamuthones. Fatte con legno di fico, olmo, ontano qualcuna in castagno e noce e poi annerite. Anticamente le scolpivano nel pero selvatico.
Sempre in Sardegna ma ad Ottana sfilano per la gioia dei grandi e piccini i Boes. Anche queste maschere sono fatte con legno di pero selvatico e sono accompagnati dai loro guardiani i Merdules. Durante la sfilata il Boes viene inseguito e catturato dai Merdules.
In Valfloriana in Trentino sono in arrivo i Matoci. Carnevale buffo come sono buffe le maschere le “facere” e tutto il rituale della loro sfilata, dove i personaggi vengono sottoposti a divertenti e maliziose domande, poi al pagamento di dazi per potersi spostare da una frazione all’altra. Le maschere sono scolpite in legno di cirmolo.
Le Lanzette della Valle d’Aosta hanno il viso coperto dalle “vesadjie” , sono una caricatura dei soldati Napoleonici. I costumi sono cuciti e ricamati a mano così come i ricchi copricapi ornati da specchietti che scacciano il malocchio. Le Lanzette passano di casa in casa, ballano per le strada coinvolgendo la gente e offrono loro da bere e mangiare.
Anche a Sauris in provincia di Udine, il Carnevale ha le sue maschere di legno. I suoi personaggi principali sono Rölar e Kheirar abbigliati con abiti di fortuna e con le tradizionali maschere che si tramandano da generazioni.
Sappada sulle Dolomiti……..anche qui le maschere di legno scolpite da artigiani del posto, con l’inquietante e goffo orso il “Rollate” che rincorre con la scopa i bambini divertendoli e spaventandoli. Altri personaggi I musicanti
Ma che dire….. non è solo una tradizione italiana il Carnevale “di legno” …… ecco come ci si maschera a Rotrweil Germania
Val di Fassa altra maschera del Carnevale Ladino
Insomma, su fino a nord e poi sulle isole, lontani chilometri, culture e tradizioni così diverse ma con un denominatore comune , il legno. Pero, olmo, cirmolo, noce ecc….. Non ci rimane che mettere mano agli scalpelli e inventarci un nuovo Carnevale !!
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Molto suggestive complimenti Luisa
Grazie Paolo
Anche questo articolo è interessante e stimolante, ok per la ricerca di un nuovo carnevale.
Ottima ricerca ed esposizione, brava Luisa, il calore e la versatilità del legno accomuna tutti i popoli.
..ti sei dimenticata della “Gnaga” Fornesighe di Zoldo ( Belluno )
Grazie per l’informazione sulla “Gnaga”, non ne sapevo nulla, peccato che Zoldo sia lontano dalla mia Val di Susa mi sarebbe piaciuto vedere il vostro carnevale e le opere degli scalpellini. Buona serata Luisa