Ani e gli artisti armeni.

Nel 2011 sono tornata nell’amata Turchia, ma con un itinerario diverso e forse emozionalmente più profondo.
DSC_1325 (1280x851) - CopyAnni prima avevo visitato buona parte dei siti archeologici, posti più o meno turistici, spiagge stupende, altopiani e villaggi.  E’ difficile per me parlarvi di Ani, o perlomeno trovare le parole giuste per farvi partecipi dello struggente stato d’animo che mi ha pervasa durante la visita.DSC_1329 (1280x851)La chiesa del Salvatore

Nel maggio del 1921 l’Assemblea Nazionale Turca ordinò al comandante del Fronte Orientale, Kazım Karabekir, di “spazzare via i monumenti di Ani dalla faccia della terra”.  Fortunatamente l’ordine fu parzialmente eseguito e così noi possiamo ancora ammirare qualcosa di Ani e della sua storia, anche se alla distruzione ha partecipato poi, il terremoto.

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DSC_1332 (1280x851) - CopyDella città di Ani si possono ancora ammirare le chiese cristiane, o perlomeno quello che ne è rimasto. Qualcuna è in restauro, qualcun’ altra irrimediabilmente distrutta. Ho camminato su quell’altipiano, caldo,ventoso e particolarmente silenzioso. Soffrendo nel vedere i dipinti deturpati delle chiese, spogliate di ogni ornamento.DSC_1337 (1280x851) - Copy
Ma ritornando con l’immaginazione ai tempi in cui Ani era abitata da circa 100.000 persone e aveva ben 101 chiese, ed era un crocevia commerciale, preso d’assalto nei secoli da occupatori vari, fino poi all’abbandono dei suoi abitanti, si può solo rimpiangere la sua magnificenza.DSC_1349 (1280x851)La Cattedrale
Le sculture che ho aggiunto alle foto che ho fatto, sono cristiano-armene e sono conservate nel museo di Yerevan in Armenia. Sono un esempio della scultura religiosa armena e della ricercatezza e bravura degli scultori, salvate dall’archeologo Ashkharbek Kalantar circa 6000 pezzi che sarebbero andati distrutti con l’avanzata dei soldati turchi nel 1918.DSC_1358 (1280x851)crociffissione di san giorgio yerevanIl martirio di San Giorgiomadonnaa con bambino eyerevamMadonna con Gesùcroce armenacrocifisso yerevanNon so se Ani è stata testimone del genocidio armeno tra il 1915 e il 1918. Forse i suoi abitanti avevano già abbandonato la città. 
DSC_1377 (1280x851)DSC_1360 (1280x851)Ma fa impressione vedere al di qua del fiume, in basso la recinzione turca e aldilà del fiume lo stato Armeno, quasi un taglio netto di un popolo.DSC_1339 (1280x851)DSC_1356 (1280x851)DSC_1315 (1280x851)La chiesa del RedentoreDSC_1382 (1280x851)Chiesa di San Gregorio.

Mi aveva accompagnata in questo viaggio nell’est della Turchia, la lettura dei romanzi quasi autobiografici di Antonia Arslan (La masseria delle allodole – La strada di Smirne ) e altri libri sul genocidio degli armeni. Terribili testimonianze di una mattanza senza limiti. Si perchè in questo articolo, peraltro preparato già da un pò, parlo del popolo Armeno  In questi giorni il Papa ha denunciato la distruzione e persecuzione degli Armeni facendo inviperire il governo turco. Ma come è giusto parlare della Shoah, è altrettanto giusto parlare di tutti i popoli perseguitati.DSC_1400 (1280x851)Quel che rimane di Ani, sta risorgendo sotto le mani di esperti restauratori, un inno alla bellezza di questi posti che sono stati fatti “grandi” da un popolo gentile, il popolo armeno.

Una risposta a “Ani e gli artisti armeni.”

  1. Bellissimo reportage, appoggio in pieno l’idea che sia giusto ricordare la persecuzione di Tutti i popoli perseguitati , anche di quelli attuali di cui nessuno vuole farsene carico.
    Enrico

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