Il Cimitero allegro

Il Cimitero allegro a Sapanta in Romania.

Perchè allegro vi domanderete? Cosa ci può essere d’allegro in un cimitero?

WP_20160803_10_02_49_ProEbbene, un cimitero con ben 800 lapidi in legno di quercia con incise poesie ironiche e satiriche in cui si descrivono virtù o difetti dei defunti. WP_20160803_10_03_21_ProNella parte superiore della stele viene scolpita l’immagine del defunto ritratto nella sua quotidianità. Casalinghe ai fornelli, meccanici alle prese con tenaglie, boscaioli, macellai, insegnanti, soldati, insomma immagini di svariate categorie.WP_20160803_10_03_51_ProMa la parte più divertente è quella descrittiva. WP_20160803_10_04_05_ProTutto è cominciato nel 1934, quando un artista locale, lo scultore Stan Ioan Patraș, fece una decorazione per la sua futura sepoltura in legno di castagno, la stele piacque così tanto che iniziarono a piovergli ordinazioni dai paesani.WP_20160803_10_05_24_Pro

Ogni defunto poteva tramandare ai posteri la sua immagine e la sua storia. Come aveva vissuto, cosa gli era capitato, se era stato felice, se le sue azioni erano state o no motivo di pettegolezzi, se era morto di vecchiaia o accidentalmente. Siamo abituati a sentir parlare del defunto come una “bravissima persona”, anche se poi non lo era stato affatto, ma nel Cimitero Allegro l’ironia e le poesie burlesche parlano sincere, aimè, ridendo e scherzando in un linguaggio arcaico e volutamente grammaticamente imperfetto.

WP_20160803_10_08_05_ProLe storie, a volte, vengono scritte anche nella parte posteriore della lapide come se fosse una seconda pagina di un libro. Come questa dicitura buffa :

« La grappa è un veleno puro / che porta pianto e tormento / Anche a me li ha portati / La morte mi ha messo sotto i piedi.Coloro che amano la buona grappa / Come me patiranno / Perché io la grappa ho amato / Con lei in mano sono morto.

(Qui giace Dumitru Holdis, vissuto 45 anni, morto di morte forzate nel 1958) »

WP_20160803_10_17_44_ProIl professore Bruno Mazzoni nel suo libro  “Le iscrizioni parlanti del cimitero di Săpânța” ha tradotto i racconti delle lapidi.  Visto che il rumeno non lo conosco e  visitando il Cimitero  mi sono persa il meglio, credo proprio che cercherò il libro. Gli abitanti di Sapanta sono convinti che la vita va oltre alla morte e allora forse anche per le anime birichine ci sarà tempo per rimediare. Per gli scultori il Cimitero Allegro è sicuramente una piacevole scoperta.