Il luccio di Massimo Vitale.
Si scolpisce un’opera prendendo idee da quello che ci circonda, da un’immagine preziosa, da un sentimento del momento o da scopi più o meno artistici. Il luccio di Massimo è nato da un legame forte d’amicizia, si perchè Massimo conoscendo la passione per la pesca di un suo amico, ha voluto omaggiarlo di questa scultura. Chissà che soddisfazione nel riceverlo…..Il soggetto è stato scelto dall’ amico esperto pescatore. La stampa è stata sviluppata su dimensioni formato A3 .La scelta del legno per la scultura è ricaduta su un legno di tiglio di circa 3 anni un po’ sugheroso .
Dopo aver riportato il disegno su legno, Massimo ha iniziato a dare i contorni al luccio.Ci sono volute circa 70 ore di lavoro. D’altronde il luccio è un pesce importante in natura! E si, perchè oltre a raggiungere delle dimensioni di lunghezza anche di 1.30 mt e 20 kg di peso ed avere ben 500 microdenti, serve come pulitore dei fondali dei fiumi, cibandosi di pesci morti o malati e facendo selezione di quelle specie di pesciolini troppo prolifici.Il luccio di Massimo si aggira sul fondo per ritornare sull’esca nascosta da un ramo galleggiante , muovendo i due gruppi di alghe aggrappate alla roccia. Ho letto che addirittura per la pesca del luccio utilizzano cavetti d’acciaio anzichè il filo da pesca normale….. con i suoi denti lo trancerebbe di netto. Quanta fatica per pescare quello che è considerato “il re dei predatori d’acqua dolce”.
Una volta terminato il lavoro con le sgorbie Massimo è passato alla verniciatura dando 3 mani di turapori intercalati da una leggera lisciata con carta abrasiva finissima.Il risultato è un signor luccio che su gentile concessione dell’amico di Massimo, questo fine settimana di maggio ha fatto bella mostra di se a “Trucioli d’artista 2016” di Rivoli.
Dopo aver riportato il disegno su legno, Massimo ha iniziato a dare i contorni al luccio.Ci sono volute circa 70 ore di lavoro. D’altronde il luccio è un pesce importante in natura! E si, perchè oltre a raggiungere delle dimensioni di lunghezza anche di 1.30 mt e 20 kg di peso ed avere ben 500 microdenti, serve come pulitore dei fondali dei fiumi, cibandosi di pesci morti o malati e facendo selezione di quelle specie di pesciolini troppo prolifici.Il luccio di Massimo si aggira sul fondo per ritornare sull’esca nascosta da un ramo galleggiante , muovendo i due gruppi di alghe aggrappate alla roccia. Ho letto che addirittura per la pesca del luccio utilizzano cavetti d’acciaio anzichè il filo da pesca normale….. con i suoi denti lo trancerebbe di netto. Quanta fatica per pescare quello che è considerato “il re dei predatori d’acqua dolce”.
Una volta terminato il lavoro con le sgorbie Massimo è passato alla verniciatura dando 3 mani di turapori intercalati da una leggera lisciata con carta abrasiva finissima.Il risultato è un signor luccio che su gentile concessione dell’amico di Massimo, questo fine settimana di maggio ha fatto bella mostra di se a “Trucioli d’artista 2016” di Rivoli.
Bel lavoro Massimo e complimenti anche per i bei papillon in legno che scolpisci !
L’eleganza, il gusto del bello, particolari che non devono mancare mai !
Il luccio di Massimo Vitale.
Lo scultore in papillon. Bravo Massimo, il luccio è bellissimo