In questi giorni d’agosto, ho avuto modo di visitare il Parco Nazionale di Butrinto, in Albania. Dal 1992 il sito è diventato patrimonio mondiale dell’ UNESCO ed è stato scoperto da un archeologo italiano Luigi Maria Ugolini nel 1928. Gli scavi hanno portato alla luce, su una penisoletta, quella che era la città fondata (secondo la mitologia greca) da Eleno figlio di Priamo e dalla sua gente in fuga dopo l’abbandono di Troia. Eleno sacrificò un bue, che morendo contorcendosi in riva al mare, diede il nome alla città : Buthrotum “bue ferito”.
Camminando tra le rovine di Butrinto, teatro, torri, agorà, ginnasium, fontane e basiliche sono incappata in questa cornucopia, vicino alla quale però non c’era nessun cartello esplicativo. Quindi non so dire se di origine greca o di fattura romana. Spesso ho avuto modo di vedere cornucopie in legno di raffinata fattura eseguite da scultori contemporanei. Secondo la mitologia greca è il corno perduto dal fiume Acheloo nella lotta con Ercole per Deianira e riempito dalle Naiadi ( le ninfee) di fiori e di frutta, come simbolo dell’abbondanza. Immagino che lo scultore che si cimenta alla realizzazione di una cornucopia, lo faccia con un sentimento di buon auspicio.
Qui sotto un segmento del pilastro della statua di Igea, la dea greca della salute.
In siti archeologici della portata di Butrinto o Efeso o Olimpia o altri, spesso capita di imbattersi in sculture abbandonate in mezzo ad altre pietre. In tutta quella magnificenza, pezzi ritenuti meno importanti vengono lasciati in mostra lungo i vialetti. Per me è una gioia trovarli e fotografarli. Ogni incisione è altrettanto importante di una statua o di un timpano.
Vi regalo l’immagine di questa cornucopia in legno contemporanea augurandovi abbondanza e prosperità. Dall’Albania e da Butrinto.
articolo di grande interesse , ottimi spunti per l’intaglioe la scultura.